Trecentottantuno chilometri attraverso la Francia. Quattro dipartimenti si sono incrociati prima di raggiungere l’Oceano Atlantico, con Rochefort come ultima tappa. Dai bassi altipiani del Limosino, la Charente appare gentile e bucolica, più morbida della sua imponente vicina, la Garonna. Questa acquatica Via Agrippa traccia il suo percorso verso mete lontane, con acquaviti modellate dai terreni calcarei della Charente e dall’abilità dei viticoltori, distillatori, bottai e cantinieri della regione. Prima di Rochefort e dell’oceano si trova Saintes. Più a monte, l’abbondante città di Cognac. E poi, sulla riva destra del fiume emerge il discreto Jarnac. È qui nel 1763 che inizia l’avventura della Casa di Hine …
L’anno è il 1791. Un giovane inglese parte dal suo nativo Dorset per apprendere i segreti di come viene prodotto il cognac, la bevanda preferita di suo padre.

Metodo
Fondamentale è l’assemblaggio di annate e cru, che garantisce uno stile particolare e un modo espressivo distinto. The House of Hine trae la sua identità dal cuore di due Premier Cru (in una regione dove i Crus sono solo sei): il Grande Champagne e il Petite Champagne. Nel villaggio di Bonneuil, 115 ettari di vigneti dispiegano i loro filari di viti Ugni Blanc attraverso valli ondulate, un paesaggio caratteristico della Grande Champagne. Rocce calcaree fanno capolino ai piedi delle vigne come promessa di futura vivacità. La casa di Hine ha una solida convinzione: che un grande cognac è ​​soprattutto un grande vino bianco. L’identità di questo vino è impressa sotto i nostri piedi, nel cuore di una terra viva che si è evoluta nel corso di migliaia di anni. Le viti costituiscono il legame tra la terra e il cielo, pieno di capricci e capricci. Infondono alle uve un carattere estratto da questo luogo unico, ineguagliabile, intriso di una temporalità che comanda il qui e ora. Cognac incarna una perenne ricerca di equilibrio tra coerenza e virtuosismo. Terminata la vendemmia autunnale, la distillazione sulle fecce concentra dieci volte gli aromi di questi vini bianchi decisamente acidi. Lì, nel calore dell’alambicco, tutto ruota intorno alla precisione e all’alchimia, trasformando il lavoro della vite in un’acquavite chiara e impetuosa soffusa di note intense di banana e pera fresca, garofano e viola. Entrando in contatto con il legno, i giovani cognac completano la loro formazione, acquisendo vocabolario ed esperienza. A Hine, le botti di rovere francese utilizzate per invecchiare la nostra acquavite sono selezionate per mostrare il loro profilo aromatico. L’obiettivo non è mascherare i sapori con toni legnosi dominanti, ma valorizzarli come parte di un delicato scambio tra l’acquavite e le doghe di rovere. Questa finezza è il risultato di due scelte fondamentali fatte durante la lavorazione delle nostre botti: la selezione del legno dalla grana finissima e la leggera tostatura che poi riceve. Con il passare degli anni il cognac assume una radiosa tonalità ambrata e, pur mantenendo il frutto come aroma primario, sprigiona sentori di noce, pane appena tostato e tabacco biondo.
Che si tratti di una miscela di acquaviti vintage che hanno raggiunto la piena maturità o dell’espressione schietta di una singola trama nei suoi primi dieci anni, i cognac Hine condividono gli stessi attributi di delicatezza, vivacità e finezza, e testimoniano la natura complessa di i terreni in cui sono ancorate le radici delle viti.

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