Dal sommelier, Magazine

Il metodo classico tra Chardonnay e vitigni autoctoni

Quando si parla di metodo classico – o metodo Champenois – si identifica un particolare e rigoroso metodo di produzione di vini spumante che ha avuto origine in Francia nella realizzazione degli Champagne che prevede una doppia fermentazione.

Per la produzione di spumanti metodo classico si parte da vini fermi con una buona acidità e vendemmiati di solito precocemente ai quali viene aggiunta una miscela di zuccheri, sali minerali e lieviti – detta liqueur de tirage – che porterà allo sviluppo delle vivaci bollicine.

Il vino viene quindi chiuso con tappo a corona sotto al quale si trova un cilindro in plastica – detto bidule – necessario per la raccolta delle fecce durante la fermentazione.

Le bottiglie riposano per un minimo di diciotto mesi in posizione orizzontale ad una temperatura di 10°-12° e dopo questo periodo di riposo avviene la fase del remuage: le bottiglie sono disposte su appositi cavalletti (pupitres), che tengono il collo della bottiglia più in basso rispetto al fondo (praticamente capovolte, anche se non in verticale). La periodica rotazione della bottiglia di ⅛ ogni giorni per circa due mesi fa depositare le fecce dei lieviti esausti prodotti dalla fermentazione in bottiglia sull’estremità interna del tappo a corona.

Si arriva infine all’espulsione delle fecce – detta degorgement – che avviene congelando il vino contenuto nel collo della bottiglia per intrappolare i residui della fermentazione  che viene poi espulso per effetto della pressione. 

A questo punto il vino viene rabboccato con uno sciroppo di vino (a volte invecchiato) e zucchero (liqueur d’expedition). La quantità di zucchero determina le caratteristiche dello spumante, da demi-sec a extra-brut. Qualora la liqueur d’expedition sia priva di zucchero si ha uno spumante pas dosé molto secco. 

Le zone italiane dove si producono eccellenti spumanti metodo classico sono la Franciacorta, l’Alta Langa, Trento ed Oltrepò Pavese, ognuno con proprie caratteristiche e particolarità ma negli ultimi anni sono sempre più i produttori che puntano alla realizzazione di meravigliosi vini spumante con uve straordinarie e solitamente autoctone.

E’ il caso del VSQ Metodo Classico Brut Rosè ‘Il Bruvè’ della cantina Usiglian del Vescovo a base Sangiovese. Elegante nel calice dal tenue colore rosa pallido e finissimo perlage, avvolgenti note di croissant e burro con una nota sapida che allunga la persistenza gustativa.

Il Bellone è un vitigno autoctono laziale che sta avendo un incredibile – ed aggiungo meritato – successo da qualche anno grazie a lungimiranti produttori locali che hanno iniziato ad utilizzarlo in purezza per la realizzazione di interessanti vini bianchi fermi e spumanti come Marco Carpineti.

Il suo Kius, biologico, affina sui lieviti per 24 mesi e si esprime nel calice con un complesso bouquet olfattivo che vira da note più floreali a quelle di frutta a polpa bianca, sentori di agrumi e di erbe mediterranee.

I vitigni campani quali Falanghina, Greco e Aglianico, grazie alla loro personalità ed acidità si prestano perfettamente alla produzione di vini spumante ed è stata proprio questa l’intuizione della cantina Feudi di San Gregorio che nel 2004 si  lancia nell’impresa di portare di metodo Classico in Campania. 

Nell’aprile 2016, viene presentato DUBL ESSE, Dosaggio Zero in tiratura limitata. ESSE come Selezione, perchè racchiude solo il meglio delle uve dei vigneti di Greco e ne esprime a pieno il potenziale, con un affinamento minimo sui lieviti di 36 mesi. Il packaging, ideato dal designer Fabio Novembre, è una straordinaria espressione di design contemporaneo.

Tasca D’Almerita utilizza il più classico dei vitigni per realizzare il suo eccellente Spumante Almerita Brut.

Pensato nel 1987 per gli amici del Conte Giuseppe, uno spumante brut elaborato con metodo classico, a contatto con i lieviti per 24 mesi.

La sua artigianalità contraddistingue le differenti annate, ha un perlage fine e continuo, al palato una delicata cremosità.

Nelle prossime occasioni proviamo ad assaggiare nuove etichette, vivaci spumante realizzati con vitigni sconosciuti o rivalutati negli ultimi anni che possono dare vita ad eccellenti vini che resistono anche al passare del tempo.

Non mi resta che augurarvi buona stappata…e a prossimo articolo!

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