Dal sommelier, Magazine

Il vino giusto per ogni dessert…Enjoy!

Il dessert chiude in dolcezza un gioioso pranzo o una deliziosa cena, che sia un dolce al cucchiaio o una crostata di frutta, con creme o pasticceria secca, ed esiste – ebbene si! – il vino, se non perfetto, che si abbina per caratteristiche organolettiche e gustative all’ultima portata.

In primis ricordiamo che, a differenza delle portate principali del pasto dove si abbina per discordanza – andando quindi a bilanciare le caratteristiche principali del cibo con il corredo olfattivo e gustativo del vino – per il dessert vige la regola della concordanza ed andremo quindi a scegliere il vino che più si adatta al nostro dolce considerando ingredienti e modalità di preparazione o cottura.

Il Moscato d’Asti è certamente un vino jolly che possiamo abbinare a molti dolci della nostra tradizione, la dolcezza del vitigno – il Moscato è un’uva aromatica come il Brachetto, la Malvasia, l’Aleatico e il Gewurztraminer – e le note floreali e fruttate che si sprigionano lo rendono adatto a lievitati come panettone e pandoro, dolci da forno e visto il periodo…anche con la Colomba è perfetto!

Il Moscato d’Asti DOCG di Balbi Soprani, prodotto con uve provenienti dai 51 comuni tra le provincie di Cuneo, Alessandria ed Asti, è un delizioso accompagnamento per molti dessert, le note di acacia e frutti a polpa bianca si uniscono in un equilibrato bouquet, buona la persistenza che non copre la delicatezza tipica dei dolci lievitati.

Se invece optiamo per dolci con creme e golosa panna abbiamo bisogno di un vino che non accentui le note dolci ma che le accompagni riequilibrandole, perfetto un vino muffato come il Muffo Civitella d’Agliano di Sergio Mottura. Straordinario vino da uve Grechetto 100% che vengono coperte da muffe nobili che conferiranno al vino la tipica nota dolce ma perfettamente bilanciata tra acidità e morbidezza.  Data la particolarità di questo vino e l’impossibilità di replicare manualmente le muffe nobili non viene purtroppo prodotto tutti gli anni, probabilmente è anche per questo motivo che lo gustiamo con piacere.

La concordanza può essere letta anche in chiave territoriale andando ad abbinare dolci della tradizione di una regione con uno dei vini prodotti in quella zona spingendo ancor di più sulle note organolettiche del cibo realizzato con quegli ingredienti e sulle note del vino che ci raccontano di quel particolare terroir.

Una deliziosa cassata siciliana, golosa e ricca di profumi della meravigliosa terra, è perfetta con un intenso Passito di Pantelleria. Raccontano di aromi, frutta macerata al sole, macchia mediterranea, succosi agrumi e regalano emozioni che vanno al di là del momento in cui li assaggiamo. E’ un matrimonio perfetto dove la ricchezza della cassata si sposa con eleganza con le note fresche e mai stucchevoli dell’uva zibibbo.

Uno dei più intensi e meravigliosi Passiti di Pantelleria è il Ben Rye di Donnafugata dal bouquet olfattivo complesso e dal sorso intenso e dinamico, perfetto esempio di viticoltura siciliana di una terra decisamente non facile ma straordinaria.

Su pasticceria secca anche a base di frutta secca come i celeberrimi cantucci toscani possiamo abbinare un classico Vin Santo che saprà ben tenere il passo con la persistenza e la ricchezza di mandorle e nocciole anche bilanciando le note più amare finali.

Antinori produce un interessante versione di Vin Santo, didatticamente perfetto, da uve Malvasia e Trebbiano appassite naturalmente. 

Al naso note dolci di frutta secca e dattero si uniscono ad una intensa sensazione fruttata di arancia candita, miele e un lieve sentore di cannella. 

Al palato è pieno, morbido e sostenuto da una gradevole freschezza che lo rende vivo e piacevole.

Divertiamoci a scoprire nuovi abbinamenti, anche inusuali, uscendo dalle zone conosciute provando a capire la nota che caratterizza il dolce che abbiamo scelto e trovando il vino giusto che possa accompagnarla senza mai coprirla.

Non mi resta che augurarvi buona stappata…e al prossimo articolo!

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