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Forse non tutti sanno che la Puglia è la seconda regione – dopo il Veneto e prima dell’Emilia Romagna – per quantità di vino prodotta, principalmente con vitigni a bacca rossa (la proporzione è circa 65% bacca rossa e 35% bacca bianca…).

Il Salento è certamente una delle zone più vocate dell’intera Puglia alla produzione vinicola, per esposizione, terreno e clima ed i produttori stanno fortunatamente riscoprendo negli ultimi anni vitigni rimasti a lungo in ombra come il Susumaniello, il Verdeca o il Bianco D’Alessandro con produzioni coraggiose anche monovitigno.

L’azienda agricola Vallone produce un interessante Fiano IGP “Tenuta Serranova” con uve  coltivate nella tenuta dell’azienda, vicino Brindisi, all’interno del Parco Agrario della Riserva Naturale di Torre Guaceto.

Il Fiano che troviamo in Salento si arricchisce di una viva nota sapida ed una lunga persistenza rispetto al più classico Fiano coltivato in Irpinia, alla vista si presenta con un brillante giallo paglierino dai tenui riflessi verdolini ed un bouquet olfattivo spazia dalle note fruttate di albicocca ed eleganti note agrumate per arrivare ad un naso più minerale con finale lungo e di carattere.

Se avanziamo da Brindisi a Lecce troviamo la storica cantina Rosa del Golfo che produce vini eccellenti da più di due secoli in questo paradiso che viene chiamato “La cantina d’Europa” proprio ad indicare l’assoluta qualità dei vini prodotti in questo territorio.

La cantina in particolare si dedica alla promozione dei vitigni autoctoni, principalmente del negroamaro e della malvasia nera leccese che sono poi alla base dei vini di Rosa del Golfo, nel solco della continuità e di una viticoltura il più naturale possibile, con basse rese per ettaro e un utilizzo minimo di antiparassitari.

Il rosato Rosa del Golfo prodotto con Negroamaro (90%) e Malvasia nera (10%) è l’etichetta più rappresentativa della cantina ed è un elegante rosato che viene amato in tutto il mondo proprio per il suo carattere che nulla invidia ad un vino rosso. Nel calice è luminoso, al naso piacevoli sentori di frutti rossi e delicate note di rosa canina e iris, al sorso è gradevole e rotondo. Da abbinare sia a piatti di pesce e sia a piatti della tradizione salentina più ricchi e strutturati.

Poco lontano dalla città di Lecce e dal mare, sulla strada per Taranto, alle porte di Salice Salentino, ulivi secolari e rigogliosi vigneti circondano lo storico Castello Monaci. Il corridoio che lega la strada statale al castello è una meridiana che attraversa la tenuta e che divide i vigneti dalla modernissima cantina.

La gestione della proprietà è a conduzione familiare da quattro generazioni, attualmente è gestita da Lina Memmo ed è una location assolutamente di gran fascino.

Lo Chardonnay “Simera” è stato il primo vino prodotto dalla cantina; il nome deriva dal greco e significa “Oggi” proprio ad indicare il carattere fresco e beverino che vede questo Chardonnay sulle tavole quotidiane. Dal colore giallo paglierino, al naso note di frutta ed agrumi, al sorso è fine e persistente

Parlando infine di vitigni a bacca rossa salentini troviamo sicuramente il Primitivo e la cantina Altamura che ne fa un’interessante interpretazione con il suo “Sasseo”. 

Come suggerisce il suo nome, è diretta espressione di un terreno in cui il “sasso” calcareo emerge dalla rossa terra salentina, per diventare specchio di luce. Il suo stile inconfondibile è una perfetta combinazione di freschezza e morbidezza, in un corpo dalla giusta complessità e dal giusto spessore. 

Dal vivo rosso rubino e dal bouquet ampio che vira dalle note più morbide di confettura di frutta a quelle più intense di spezie, caffè ed erbe aromatiche. E’ un vino da provare divertendosi anche ad abbinarlo a piatti diversi, sia della tradizione che più gourmet.

Non mi resta che augurarvi buona stappata…ed al prossimo articolo! 

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