Dal sommelier

Pesce e vino rosso, la coppia perfetta!

E’ ancora – ahimè – retaggio del passato pensare che un gustoso piatto di pesce non possa adattarsi facilmente ad un buon calice di vino rosso, come se nella variegata gastronomia nazionale ed internazionale esistano esclusivamente vini rossi strutturati ed imponenti  dimenticando centinaia di vitigni più armoniosi e meno tannici in grado di esaltare una portata a base di pesce!

Sicuramente va in primis conosciuto il tipo di pesce che andremo ad assaggiare, che tipo di condimento o di salse verranno serviti, la modalità di cottura per comprendere al meglio quali caratteristiche del piatto esaltare e quale vino possa armonizzarsi senza coprire le peculiarità della pietanza.

Soprattutto su piatti dove è previsto l’uso del pomodoro o salsa di pomodoro il vino rosso trova ampio spazio, ad esempio  un ottimo cacciucco o una zuppa di pesce si abbinerà alla perfezione a vitigni a bacca rossa con tannini moderati e dal gusto morbido e rotondo come Pinot Nero o un Sangiovese.

L’Alto Adige è una delle regioni italiane dove il clima è più favorevole alla coltivazione del Pinot Nero che è infatti uno dei vitigni a bacca rossa più diffusi nella zona, sia per la composizione del terreno formato da argilla e ciottoli sia per la costante ventilazione.

Lageder ne fa un’ottima interpretazione con uve provenienti dai vigneti di Appiano, Pochi di Salorno e Cortaccia, vinifica in acciaio  e cemento per 12 mesi e sprigiona nel calice note fruttate di piccoli frutti rossi come ribes e ciliegie ma anche lievi sentori più minerali tipici del suolo da cui provengono le uve. E’ un vino elegante che accompagna perfettamente un primo allo scoglio o un filetto alla mediterranea.

A base Sangiovese possiamo scegliere un interessante “Pandolfo” della cantina La Pandolfa dove in piena Romagna con i 345 ettari della cascina dal 1500 producono vino e coltivano alberi da frutto.

Degne di nota le etichette che riportano i personaggi del Rinascimento legati alla storia della Tenuta, primo tra tutti Sigismondo Pandolfo Malatesta e la celebre rappresentazione che ne ha fatto Piero della Francesca. Con un linguaggio ironico e contemporaneo, Pandolfo Malatesta, la sua prima moglie Ginevra, Federico da Montefeltro (suo acerrimo nemico) e la moglie Battista Sforza si ritrovano a vivere tra colori ispirati agli anni ‘50, periodo di un importante restauro della Villa, e becchi d’uccello al posto del naso, per rendere omaggio all’opera “Calamita Cosmica” di Gino De Dominicis e all’arte italiana in generale.

L’obiettivo è l’immediata riconoscibilità: da un lato quella dei personaggi e delle opere del tempo, dall’altro quella del carattere schietto di questi vini.

Il Sangiovese Superiore DOC “Pandolfo” è prodotto con uve 100% Sangiovese Grosso, fermenta e macera sulle bucce per 14 giorni in acciaio ed affina per il 70% in acciaio ed il 30% in botti di rovere di Slavonia a cui seguono altri 3 mesi in bottiglia. Il risultato nel calice è un vibrante rosso rubino dal bouquet olfattivo che vira dalle note di frutta matura a quelle più speziate di cacao e caffè.

Il vino rosso inoltre si abbina perfettamente a pesci più grassi e ricchi di Omega3 come tonno e salmone, crudi ma anche cucinati al forno con salse di accompagnamento più corpose.

Un vitigno che sta trovando sempre più spazio nel panorama internazionale è lo Schiava, coltivato principalmente in Trentino e in alcune zone del veneto, che ha mantenuto purtroppo nei secoli la nomea di vino di facile bevibilità e di veloce crescita così da essere spesso utilizzato in blend con altri vitigni. Oggi fortunatamente sono sempre più i produttori che utilizzano questo vitigno in purezza esaltandone le caratteristiche secondo il disciplinare.

Hofstatter ne produce una  versione che vinifica solo in acciaio per mantenere vive la freschezza e l’immediata bevibilità tipiche del vitigno. 

Se infine optiamo per una conviviale grigliata scegliamo un intramontabile Nero d’Avola!

E’ un vitigno che se non affina per lunghi periodi sa mantenere vive le note più fresche e sapide che possono bilanciare il sentore più affumicato delle pietanze cotte alla griglia ma allo stesso tempo ha una buona dose di tannini per non essere sovrastato dal gusto del cibo.

La storica cantina siciliana Planeta produce un inconfondibile “Plumbago” – dal fiore spontaneo di un bellissimo colore violaceo che cresce nei boschi che circondano il baglio e le vigne dell’Ulmo –  100% Nero d’Avola . Nasce dal vecchio vigneto attorno al Lago Arancio che ci regala questa versione morbida e fruttata di questa grande varietà siciliana. 

Tannini rotondi e legno perfettamente dosato ne fanno un vino di immediata piacevolezza.

Prima di concludere ricordiamoci di servire il rosso in abbinamento ad un gustoso piatto di pesce ad una temperatura dagli 8/10 fino ad un massimo di 14 gradi, ne assaporeremo al meglio le caratteristiche organolettiche deliziandoci con un fresco calice.

Non mi resta che augurarvi buona stappata…ed al prossimo articolo!

 

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