La Cantina porta nel nome e nel logo il suo legame con il territorio e la sua antica tradizione vinicola: Il nome, che è il medesimo della cittadina in cui ha sede, trae origine dal torrente Avisio che scende dalle vette con l’impetuosità caratteristica della natura di questo splendido e ardito scenario naturale, ben rappresentata dal latino Vis, sinonimo di forza, in esso contenuto.
Il logo prende spunto da un elemento decorativo da sempre presente in azienda e dal valore fortemente simbolico: un bassorilievo in legno celebrativo della fondazione della Cantina avvenuta nel 1948 e rappresentante gli scudi dei comuni di Lavis, Giovo e Meano primissimi protagonisti della nascita del sodalizio. Un marchio senza tempo e di grande forza che mette al centro la Cantina e i suoi valori fondanti: la cooperazione, la sua storia, il suo legame con il territorio.
La cooperativa vinicola di La-Vis trae le sue origini nel 1850 quando la famiglia Cembran edificò il primo nucleo della sua attuale struttura produttiva. Nasce poi ufficialmente nel dopoguerra, nel 1948, per opera di 14 intraprendenti viticoltori e si ingrandisce e rafforza anno dopo anno, anche tramite l’acquisizione di altre realtà produttive, come la fusione con la cooperativa altoatesina di Salorno nel 1969, che il marchio Durer-Weg ancora rappresenta, e la fusione con Valle di Cembra Cantina di Montagna nel 2003.
Su piccoli fazzoletti di terra sono coltivate diverse varietà di vite. Il sistema di allevamento tradizionale è la pergola, a cui si aggiungono i sistemi di allevamento a spalliera.
La disposizione altimetrica dei vigneti dai 200 agli 800 metri garantisce varietà e ricchezza organolettica, consentendo la coltivazione di vitigni bianchi fini e delicati in montagna e rossi intensi e corposi in collina.
I vigneti sono coltivati per l’80% a uve a bacca bianca, tra le quali prevalgono Chardonnay, Pinot Grigio e Müller Thurgau. Tra le uve rosse troviamo Schiava, Pinot Nero, Merlot, Teroldego e Lagrein. L’area produttiva è costituita da vigneti ubicati in Trentino e che si estendono dalle colline di Lavis, Sorni e Meano, i caratteristici terrazzamenti della Valle di Cembra per arrivare sino ad Isera in Vallagarina, oltre ad alcuni appezzamenti in territorio altoatesino.
Il compito di ogni viticoltore è quello di prendere coscienza dei fattori che rendono unico e vocato il contesto in cui si trova a operare, con l’intento di produrre vini espressione del territorio d’origine.
La scelta dei vitigni e degli appezzamenti in cui coltivarli è il risultato del “progetto zonazione” avviato a metà degli anni ottanta che costituisce il caposaldo della qualità dei vini La-Vis. Questo progetto – denominato “il vitigno giusto al posto giusto” – attraverso studio approfondito delle caratteristiche e della morfologia del suolo, ha reso possibile individuare il vitigno più adatto per ogni terreno. L’adesione convinta di una base sociale fortemente motivata, ha dato vita a vini importanti e generosi espressi in un territorio impervio e difficile.
Tassello importante nella sua elaborazione è stata la Carta dei suoli, un documento nel quale è possibile visualizzare le caratteristiche pedologiche che contraddistinguono il territorio.
Sulla cartina geografica dell’area, diversi colori, delineano le zone attinenti alla medesima composizione mineralogica.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.