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…Sorseggiando un calice in Abruzzo

Se pensiamo all’Abruzzo, alla conformazione del terreno, alla varietà di paesaggi che passano dalla montagna alle dolci colline fino alla lenta discesa verso il mare, sicuramente i vitigni che ci vengono in mente sono il Montepulciano ed il Pecorino nelle loro rispettive peculiarità ed interpretazioni.

Il Pecorino è uno dei vitigni che amo definire “emergenti”, che stanno avendo il giusto riconoscimento nel corso degli ultimi anni e che finalmente sta trovando il proprio spazio nel mondo enologico nazionale e timidamente anche internazionale.

E’ un vitigno a bacca bianca caratterizzato dalla spiccata mineralità e freschezza che lo rende adatto non solo a piatti a base di pesce ma anche di carni bianche e formaggi locali.

Il Pecorino “Castello di Semivicoli” della cantina Masciarelli, oggi guidata brillantemente da Marina Cvetic, è un imperdibile esempio di come questo vitigno riesca a rappresentare in maniera esemplare il territorio abruzzese. Uve allevate con sistema guyot, raccolte manualmente, criomacerazione di 14 ore e successivamente pressate sofficemente prima di riposare in acciaio per qualche mese. Un delizioso Pecorino, dal colore giallo verdolino e dai sentori di frutta a polpa bianca con inconfondibili note di erbe aromatiche e macchia mediterranea.

Sempre di più sul mercato troviamo prodotti biologici o biodinamici a dimostrazione che anche il mondo del vino, come quello della gastronomia, è disposto ad accettare delle sfide eticamente più sostenibili che possono ripagare con straordinari prodotti anche con un rapporto qualità/prezzo interessante.

Il Pecorino “La Canaglia” della cantina Fontefico è prodotto interamente con metodo bio con uve provenienti da un’unica vigna. 

L’etichetta, accattivante regalo del produttore, cambia ogni vendemmia con un simpatico disegno dedicato al mondo della produzione vinicola.

Nel bicchiere troviamo un vino armonico e fresco, dalla spiccata mineralità data anche dalla vicinanza del mare e piacevoli sentori di erbe ed agrumi.

Molto interessante la persistenza che ci invita a riassaporare ancora una volta…ed ancora una volta un altro sorso.

Sempre in tema di biodinamico e vegan troviamo il Pecorino “Vola Volè” della cantina Orsogna che produce vini certificati per biodiversità.

La cantina Orsogna effettua la selezione dei lieviti sul polline proveniente dalla flora locale. L’ape raccoglie il nettare dei fiori e, per conservarlo, utilizza fermenti lattici e lieviti, pratica vecchia di un milione di anni. Da questo polline sono selezionati i lieviti per la fermentazione dei vini Vola Volé. Il risultato è un vino dal colore giallo paglierino con tenui riflessi verdolini, un ampio bouquet che vira dalle note floreali di sambuco e ginestra a quelle fruttate di pera.

Da segnalare la mancanza di capsula per evitare dispersioni nell’ambiente, ancora un dettaglio che ci da l’idea della vision della cantina.

Parlando di vitigni a bacca rossa abruzzesi non possiamo non parlare del Montepulciano, vitigno autoctono che vede nella zona di Pescara le proprie origini per poi diffondersi soprattutto nell’Italia centrale tra Marche e Molise. E’ il secondo vitigno più presente in Italia dopo il Sangiovese.

Interessante l’interpretazione che ne fa la cantina Tollo con uve prodotte nei vigneti di Tollo, Chieti e Bucchianico, fermentazione malolattica e affinamento in botti di rovere per 24 mesi ed altri 6 in bottiglia.

Un vino che resiste nel tempo grazie alla freschezza e sapidità, note di frutta croccante e amarene, tannini perfettamente integrati.

Non mi resta che augurarvi buona stappata…ed al prossimo articolo!

 

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