Dal sommelier

Ultimo giro di bianchi prima dell’autunno!

Siamo ormai al termine della stagione estiva, tra pochi giorni l’autunno con tutti i suoi colori e profumi farà ingresso nelle nostre case accompagnandoci dolcemente verso la stagione più fredda.

Perchè non cogliere allora l’occasione per stappare ancora qualche bottiglia che ci ricordi la bella stagione? 

L’idea può essere un pranzo all’aperto, un aperitivo con gli amici, un’etichetta scelta da noi da bere in solitudine… l’importante è godersi ancora un ottimo vino che magari abbia quelle note più sapide che ci riportano con la mente alle vacanze appena trascorse.

La sapidità nel vino è una sensazione gustativa legata alla sua “salinità, è una qualità molto apprezzata che non va confusa con il gusto salato dei cibi ma è piuttosto legata alle componenti più minerali della zona di riferimento di quel vitigno.

Un vino sapido è un vino che ha personalità, che ci ricorderemo nel tempo, che  avrà probabilmente un bel finale persistente.

L’intramontabile “Pietra Incatenata” di Pietro Maffini ha decisamente una spiccata nota sapida e minerale, un sorso deciso ed un’ottimo persistenza, è veramente un vino che sicuramente non si dimentica!

100% Fiano, siamo nella zona del Cilento dove questo vitigno acquista una vena più spiccatamente minerale che ritroviamo nel calice.

Approdando su una delle più belle isole italiane non possiamo non assaggiare il Salina Bianco della cantina Hauner, tipica espressione di questo territorio dove Carlo Hauner – bresciano di origine ma trapiantato alle Eolie ormai dagli anni ‘60, produce non solo vini ma anche capperi e distillati. Il Salina bianco è un blend di uve catarratto e insolia, matura in acciaio e affina 3 mesi in bottiglia e ci regala intense sfumature fruttate e agrumate con una nota più minerale e sapida sul finale.

Un vitigno che nell’immaginario è fortemente legato alle note salmastre è il vermentino che però vi propongo in versione toscana, più fresco e minerale.

Antinori ne propone un’interessante versione con il Bolgheri DOC delle Tenute Guado al Tasso, 100% Vermentino.

In una zona fortemente vocata per i vini rossi troviamo un Vermentino che ha trovato sulla costa toscana il terroir ideale per terreno, esposizione e ventosità.

Il risultato nel calice è un vino dal colore giallo paglierino, brillante, note fruttate di pesca bianca e agrumi ma che vira verso sentori più erbacei e balsamici.

Chiudiamo con un Verdicchio Riserva dei castelli di Jesi “Stefano Antonucci” dell cantina Santa Barbara, situata sulle colline di Barbara (An) a 25 km dal mare.

“Uno dei pochissimi bianchi capaci di esaltarsi sia nella fermentazione che nell’affinamento in legno. Proprio dall’utilizzo di diversi tipi di botti, sia per tipologia che per grandezza, nasce lo ‘Stefano Antonucci’, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva che esalta le caratteristiche di una varietà e di un territorio unici” così ama descrivere il suo Verdicchio Stefano Antonucci.

Un grande vino dalle spiccate note di ananas e mela ma dal finale lungo e persistente.

Vini che possiamo abbinare a molti piatti di pesce della nostra tradizione ma che grazie a quelle note più minerali e fresche possiamo provare ad avvicinare a carni bianche o al sushi! 

Non mi resta che augurarvi buona stappata…e al prossimo articolo!

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