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Vino rosso a temperatura ambiente e bianco ghiacciato… sempre attuali queste idee?

Quando pensiamo ad un buon calice di vino bianco già assaporiamo l’idea di aprire quell’ottima bottiglia ghiacciata della quale però, ahimè, non potremo assaporare o sentire alcun profumo…

E se invece al centro dei nostri pensieri c’è un corposo rosso strutturato tendiamo a servirlo a temperatura ambiente, quasi caldo, rovinandoci non solo il pasto ma anche  la golosa degustazione che precede poi la gioia della tavola.

Ecco, non sempre l’immagine del vino bianco ghiacciato e del vino rosso servito a temperatura ambiente sono corrette, anzi, spesso si tende così a spersonalizzare il vino e la filosofia del produttore oltre a non poter analizzare, per motivi differenti, i vini in questione.

La temperatura corretta per un vino bianco è tra i 6-8 gradi fino ad un massimo di 10, temperature troppo basse non lasciano emergere i terpeni che danno personalità al vino, non si possono apprezzare al meglio tutti i profumi e le note protagoniste dell’esame olfattivo ed anche da un punto di vista visivo un calice troppo ghiacciato rende difficile capire colore e sfumature cromatiche.

Il pecorino della cantina Tollo, 100% uve Pecorino provenienti dai vigneti in provincia di Chieti, sprigiona correttamente i sentori fruttati di pesca bianca e leggermente balsamici di salvia e timo ad una temperatura di circa 10 gradi.

E’ un vino che si accompagna perfettamente a piatti di pesce ma anche a formaggi semi stagionati e verdure.

Se parliamo di bollicine si scende alla temperatura di 6° per esaltarne la peculiare freschezza anche se per apprezzarne al meglio tutte le sfumature olfattive è sempre preferibile attendere qualche minuto prima di degustarlo.

Il Berlucchi ‘61 Brut, decisamente raffinato in questa versione omaggio agli anni Sessanta ed al primo anno di questa etichetta, è un Franciacorta che si abbina con eleganza a piatti della tradizione ma si veste a festa anche nelle occasioni importanti o per un esclusivo aperitivo 

Per i vini rossi va fatta un’analisi anche sommaria del tipo di vino che andremo a degustare, generalmente la temperature più bassa attenua il carattere astringente dei tannini che ritroviamo in vino più giovani mentre una temperatura più elevata -anche fino a 20° – si riserva ai vini rossi più longevi e strutturati. In questi casi si esalteranno le note morbide del vino, l’alcolicità e dolcezza permettendo una corretta degustazione tesa alla comprensione di tutti gli aromi e sentori.

La cantina Moio produce un intramontabile Primitivo ‘Moio 57’, inconfondibili le note minerali tipiche del vitigno e della zona di produzione e la lunga persistenza.

E’ un  omaggio alla straordinaria vendemmia del 1957, colore rosso rubino e note di confettura di frutta dal finale più balsamico.

Va servito alla temperatura di 16° – 18° ed aperto circa un’ora prima della degustazione.

Infine un vino rosso più giovane e meno strutturato va servito a temperature di circa 14°, la Barbera d’Alba della cantina Beni di Batasiolo del 2018 si adatta perfettamente a piatti della tradizione ma anche a carni più importanti e formaggi stagionati.

Infine ricordiamo che gli sbalzi termici improvvisi non sono mai ottimali per la bottiglia, evitiamo di riporla in freezer un quarto d’ora prima di berla ma regaliamoci piuttosto una glacette o una ice bag per tenere costante o abbassare di qualche grado la temperatura. 

Non mi resta che augurarvi buona stappata…e al prossimo articolo!

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