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Immaginando alla Sicilia ci vengono in mente le pendici dell’Etna, il blu cobalto del mare, la gastronomia tipica… e se pensiamo al vino?
A bacca bianca sicuramente i freschi e sapidi Insolia, Grillo, Carricante, Catarratto che accompagnano piacevolmente la cucina a base di pesce ma anche carni bianche o piatti vegetariani. Spesso vini così freschi riescono a regalare emozioni anche nel tempo.
Il Grillo “Masseria del Feudo” affina per sei mesi sui propri lieviti ed è un perfetto esempio di come il vitigno si arricchisca di note più piene e speziate con il passare del tempo.
Vino biologico, al naso inizialmente si apre un bouquet ampio dalle note agrumate e floreali per virare pian piano su aromi più speziati di pepe ed erbe aromatiche.
Non possiamo non menzionare i meravigliosi vini prodotti sulle isole, territori ricchi di note minerali e dalla sapidità avvolgente ma mai predominante.
Versiamo un calice di Salina bianco della cantina Colosi e ci ritroviamo immersi nella vigna realizzata a terrazze con i tipici muretti a secco e costituito da piccoli appezzamenti con filari disposti su terreni scoscesi, di origine vulcanica, ricchi di sostanze organiche e minerali, con allevamenti a spalliera o controspalliera nei quali tutte le operazioni sono condotte a mano. Nel vino ritroviamo tutti i profumi ed aromi tipici dei vini dell’arcipelago eoliano, frutta esotica ed erbe della macchia mediterranea, frutta a polpa bianca e fiori di acacia.
E se volessimo provare ad abbinare un primo piatto a base di pesce con un rosato siciliano?
Assolutamente degno di nota il Nerello mascalese rosato ”Vurria” della storica cantina Di Giovanna che vinifica in acciaio sulle fecce per 6 mesi per regalare un vino fresco e dalla lunga persistenza che si sposa perfettamente con la cucina locale.
Note agrumate, arancia rossa, lievi profumi salmastri e melograno compongono il bouquet olfattivo di questo interessante Nerello mascalese.
Parlando di vitigni autoctoni non possiamo non menzionare lo zibibbo, spiccata acidità e freschezza ma anche sapidità e mineralità.
La “Tenuta Enza La Fauci”, in contrada Mezzana-Messina, si estende su un meraviglioso altopiano alle pendici dei Monti Peloritani affacciato sul mare e qui produce un meraviglioso “Case bianche”, bianco IGT, che affina per almeno 3 mesi in barriques – nuove e usate – e che si sposa sia con piatti a base di pesche che con formaggi erborinati.
Non mi resta che augurarvi buona stappata…ed al prossimo articolo!
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