Dal sommelier, Magazine

Invito a cena? Il vino lo porto io!

Più volte ci saremo trovati a ricevere un invito per cena e di slancio abbiamo risposto “Certo che ci sono! Io porto il vino!”… ecco, non sempre è semplice scegliere un vino che piaccia ai più e che possa adattarsi senza grandi problemi alle scelte gastronomiche dei padroni di casa.

Se non siamo sommelier e non abbiamo già le nostre fidate etichette di riferimento questo articolo sarà utile per destreggiarci tra scaffali di enoteche e schede on line!

In primis, ossiamo scegliere un vino fermo adatto a tutto pasto o delle bollicine più indicate per aprire le danze ma anche per proseguire durante l’antipasto o primi piatti; solitamente le bollicine – mi raccomando che la bottiglia sia fredda per poterla aprire all’istante – sono amate per la loro eleganza ma anche per la facilità di abbinamento che le rendono perfette per aperitivi, magari insieme ad altri alcolici per realizzare famosi cocktails, ma adatte anche a piatti di salumi e formaggi o bruschette.

La cantina Bellussi a Valdobbiadene (Tv), nel territorio di produzione del Prosecco superiore DOCG, realizza un elegante Prosecco Rosè Brut da uve Glera e Pinot Nero. Il Prosecco rosè regala vivaci sfumature rubino nel bicchiere mantenendo la vivacità e la freschezza tipica del Prosecco. 

Se preferiamo un metodo Classico magari con un occhio strizzato alle eleganti etichette francesi perchè non scegliere uno spumante di Francois Montand!

Si tratta di un blanc de blanc da una  cuvée di Colombard, Ugni Blanc e Chardonnay, vinificato con metodo classico e affinato 9 mesi in bottiglia.

Nel calice il colore è giallo paglierino con riflessi verdolini, perlage fine e persistente. E’ uno spumante che si abbina perfettamente anche ad antipasti di pesce, crudi, ceviche, formaggi molli e verdure.

Nel mondo dei vini bianchi e rossi la scelta è assai ardua, la sfida è riuscire a dare uno spunto diverso rispetto ai classici nomi e provare abbinamenti anche arditi ma che possono aprirci le porte di nuove emozioni per le nostre papille.

 

Partendo dai vini bianchi con un occhio alle vacanze appena finite proporrei un vino isolano delle nostre terre come un Biancolella di Casa d’Ambra.

Il Biancolella è un vitigno a bacca bianca autoctono dell’isola di Ischia e della costa campana e viene utilizzato in purezza o in assemblaggio con altri vitigni per produrre le DOC più  famose della regione.

Casa D’Ambra, storica cantina ischitana da più di 130 anni, produce il Biancolla Ischia DOC dove i sentori minerali tipici del suolo vulcanico si armonizzano piacevolmente con le note più fruttate di pesca e albicocca.

Vino adatto a piatti di pesce ma anche carni bianche come il tipico coniglio all’ischitana, celebre piatto di tradizione.

 

Ancor più ardua l’impresa di trovare un vino rosso che possa piacere a molti e che sia di facile beva quindi non troppo impegnativo anche per chi non è avvezzo a degustare vini più strutturati.

Sicuramente con una – e non è un errore ortografico – Barbera siamo a buon punto, è un vino che si presta a molti abbinamenti e che per la propria morbidezza e rotondità accontenta palati diversi.

In questo periodo estivo non serviamolo a temperature elevate, una sosta in frigorifero anche breve lo renderà molto più bevibile e gradevole.

La cantina Antonio Ratti produce una interessante Barbera d’Alba DOC Rattaglione, prima etichetta nel 1994.

Colore rosso rubino molto intenso e tonalità brillante, al naso ha un bouquet deciso dove i sentori di frutta si sposano a quelli speziati virando da note di di prugna matura e frutti di bosco a ad aromi più complessi di pepe verde e radice di liquirizia. Gusto pieno e di lunga persistenza.

E’ un vino adatta alla cucina tradizionale ma che si abbina anche a formaggi stagionati e risotti.

 

Non mi resta che augurarvi buona stappata… ed al prossimo articolo!

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