Dal sommelier, Magazine

Vitigni aromatici, scopriamoli insieme!

Spesso si sente parlare di vitigni aromatici e semiaromatici senza comprendere effettivamente di che tipi di uve si parli e come sia possibile distinguerli rispetto ad altri uvaggi. 

In primis i vitigni aromatici sono cinque, anche se molti tendono a considerarne solo 4, e sono il Gewurzrtraminer, il Moscato, la Malvasia e il Brachetto, dulcis in fundo l’Aleatico che per caratteristiche organolettiche rientra a pieno titolo in questo quintetto d’eccellenza.

Sono vitigni particolarmente aromatici, ricchi di terpeni che conferiscono spiccate note fruttate e balsamiche ai vini e che risultano facilmente riconoscibili anche solo all’olfatto. I vini prodotti con queste uve sono spesso freschi e vivaci, intensi e dinamici.

Il Gewurztraminer è uno dei vitigni più diffusi ed amati proprio per questa sua viva nota fresca e fruttata che lo rende perfetto sia per un aperitivo che per un pasto più complesso dove possono trovar posto piatti di crostacei o anche di matrice orientale.

Vitigno molto diffuso in Trentino ed Alto Adige – che ricordiamo essere, almeno da un punto di vista enologico, due zone assai differenti – ma anche in Friuli viene vinificato in purezza o in blend con altri uvaggi dando vita a diverse DOC dei rispettivi territori.

Uno dei più famosi Gewurtraminer italiani è quello prodotto dalla cantina Hofstatter, ed in particolare il ‘Joseph 2021’ è un eccellente connubio tra  la vivace freschezza del vitigno e la sapiente arte di lavorazione di questa uva. Un colore giallo  giallo paglierino intenso e vibrante nel calice ed un bouquet ampio che si apre su note di  frutti  a polpa bianca ma vira poi su note più intense di rosa canina.

L’Aleatico è un vitigno decisamente meno conosciuto e, purtroppo, non sufficientemente valorizzato come meriterebbe considerando l’intenso corredo olfattivo che lo caratterizza e la freschezza che lo rende perfetto non solo come base di vini dolci o passiti ma anche di vini fermi.

Eccellente vitigno anche per la produzione di vini liquorosi come l’Aleatico di Gradoli DOC caratterizzato da un’intensa nota di frutta sotto spirito ed un finale ammandorlato che bilancia l’elegante dolcezza di questo vino.

La Malvasia, o Malvasie visto che si possono annoverare più vitigni differenti tra loro sotto questo nome, possono essere a bacca bianca come le Malvasie delle Lipari, o a bacca nera come la Malvasia di Brindisi o di Lecce. 

Eccellente vitigno che regala all’olfatto raffinate note fruttate più o meno intense e lievi note floreali di viola  o  fiori bianchi è spesso utilizzato come base per vini passiti soprattutto in Sicilia.

 

Una Malvasia che invece spicca per freschezza e per una nota minerale decisamente intensa è quella Istriana. Ci troviamo in Friuli nella zona  del Carso dove il terreno è ricco di minerali e  rocce calcaree che arricchiscono i vigneti di struttura e carattere.

La cantina Polencic ci propone un’intensa Malvasia Istriana dove la componente più fresca del vino si lega a note di gesso e grafite e, azzarderei, anche sbuffi salmastri e iodati.

Il risultato è un intenso vino bilanciato tra note fruttate  e  minerali.

Il Moscato è certamente conosciuto nel mondo come base per spumanti dolci in  abbinamento ai classici lievitati della tradizione ed è un jolly assolutamente perfetto per molti dessert delle nostre tavole.

Il Moscato d’Asti DOCG La Serra è un vivace spumante dal perlage finissimo e persistente dove le note fruttate si sposano perfettamente a sentori di erbe aromatiche ed agrumi.

Divertiamoci a scoprire e degustare questi vitigni in purezza per comprenderne le singole caratteristiche, sono vini da bere giovani per non perdere nulla del meraviglioso  bouquet olfattivo ma se lavorati correttamente in cantina possono prestarsi anche ad affinamenti più lunghi, in acciaio o legno, arricchendosi di note più intense  che non copriranno mai le iniziali note fresche e fruttate pena la perdita  di quella  peculiarità che caratterizza i vitigni aromatici.

Non mi resta che augurarvi buona stappata…e al prossimo articolo!

 

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